MANUTENZIONE - l'inverno si avvicina

08.10.2013 17:55

Preparare la vostra barca in vista dell'invernaggio è fondamentale se volete evitare brutte sorprese alla prima uscita primaverile. Innanzitutto stilate una check list delle operazioni "fai da te" per non lasciare nulla al caso. Se progettate di lasciare la barca in banchina, verificate le condizioni delle cime d'ormeggio, abbondate aggiungendo uno o più spring e intervenite con coperture ad hoc sui punti che ritenete vulnerabili.

CARENA
Se invece avete deciso di tirare l'imbarcazione in secco, la prima cosa da fare appena lo scafo esce dall'acqua è pulire l'opera viva da alghe, denti di cane e sporcizia varia. L'idropulitrice resta la soluzione migliore: nei punti in cui la rimozione risulta più "ostica" si può utilizzare un raschietto (occhio a non utilizzare attrezzi metallici per la pulizia del log e dell'ecoscandaglio). Nell'opera morta, passate in rassegna con attenzione le murate alla ricerca di eventuali buchi e crepe nel gelcoat. Dei meno profondi potrete occuparvi prima di ritornare in acqua, ma quelli che rendono visibile lo strato di laminato sottostante devono essere riempiti (carteggiando e applicando un nuovo strato di gelcoat) prima dell'invernaggio: se infatti del liquido dovesse venire a contatto con il laminato e congelasse, potrebbe dare vita alla delaminazione. Un fenomeno che si può verificare anche quando la barca, sul vaso, non è appoggiata correttamente e presenta un carico asimmetrico sulla "culla" o in una zona di sostegno. Controllate scrupolosamente ogni dettaglio della coperta alla ricerca di aree in cui un eventuale accumulo di acqua potrebbe causare problemi (occhio agli ombrinali e agli scarichi del pozzetto).

MOTORE E IMPIANTO ELETTRICO
Per ovviare a brutte sorprese, oltre che montare filtri di qualità conviene pulire periodicamente i serbatoi e lasciare la barca, durante il periodo di inattività, con il pieno di carburante imbarcato, mai a metà o quasi a secco. In questo modo l'aria al loro interno sarà minore riducendo il rischio di ossidazione. Per quanto riguarda il motore, prima di metterlo a riposo svuotate l'impianto di raffreddamento: questo vale indifferentemente per i sistemi che utilizzano acqua dolce o salata. Potete evitare l'operazione, se il sistema non è diretto, versando nel circuito del liquido antigelo. Sia per quanto riguarda i circuiti diretti che indiretti, non dimenticatevi di sostituire il bullone con cilindro di zinco, solitamente posizionato nel flusso di acqua di mare per prevenire i danni da corrente galvanica. Rimuovete la girante in gomma per evitare che le pale pressate contro la camma rimangano deformate dopo l'inverno. Infine, spruzzate della vaselina spray sui connettori e sul retro dell'alternatore per proteggerli dalla condensa. Svuotate anche i serbatoi dell'acqua, il boiler e l'impianto del wc. Se decidete di lasciare a bordo la batteria collegatele a un generatore eolico o un sistema a pannelli fotovoltaici per mantenere vivo il livello di carica. Pulite i morsetti e proteggeteli con l'applicazione di uno strato di vaselina. Per quanto riguarda l'impianto elettrico, uno spray tipo Crc sulle parti esposte e sulle giunzioni impedirà fenomeni corrosivi (anche nelle parti a rischio ruggine del motore, entro e fuoribordo, potrete spruzzare lubrificanti al silicone). In teoria, se la strumentazione elettronica è amovibile, sarebbe meglio smontarla, per proteggerla dall'umidità e dai ladri (fidarsi è bene ma?): lo stesso vale per dispositivi esterni come luci di navigazione e dotazioni.

E GLI INTERNI?
Anche con la barca in secco, dovrete fare in modo che l'aria sia libera di circolare sottocoperta per prevenire muffe e cattivi odori. Se non avete la possibilità di salire a bordo regolarmente per aprire tambuccio e osteriggi, procuratevi un aeratore o un deumidificatore a sali. Controllate lo stato delle serrette di stipetti e armadi sottocoperta, dopo averli svuotati (così potrete verificare anche lo stato dello scafo dietro ad essi) e disponete di taglio materassi e cuscini per facilitarne l'aerazione (meglio comunque portarli a terra). Ricordate che il peggiore nemico del legno, a bordo, è l'umidità: assicuratevi che le sentine siano asciutte e verificate lo stato di pulizia degli ombrinali di collegamento (per evitare intasamenti, una buona soluzione è inserire una spugna nell'ombrinale, in modo che l'acqua passi da un lato all'altro senza trasportare impurità).

FUOCHI E RAZZI
Il problema, quando si tratta di fuochi, razzi e boette, non è tanto il tempo, bensì l'umidità. Cercate di preservarli, durante l'invernaggio, in confezioni chiuse ermeticamente: meglio lasciarli a bordo perché sono considerati materiale esplosivo di classe A, al pari del tritolo e della dinamite, per cui se vi beccassero con i fuochi in macchina, o in altri posti diversi dalla barca, sarebbero dolori. Non buttate via i fuochi scaduti, se siete certi di averli trattati bene: affiancateli a quelli in regola predisponendo alcune grab bag supplementari in luoghi accessibili della vostra imbarcazione. Una boetta fumogena scaduta ma funzionante, ad esempio, potrà essere molto utile in caso di uomo a mare: gettatela in acqua vicino al punto in cui è avvenuta la caduta, avrete un indizio in più per recuperare il disperso. In teoria, i fuochi scaduti dovrebbero essere ritirati, per legge, da chi ve li ha venduti. Ma siamo in Italia e le cose non vanno così: sappiate comunque che le forze dell'Ordine sono autorizzate al ritiro dei fuochi scaduti. Che non vi venga in mente di buttarli in un cassonetto!

VELE - I CONSIGLI DELL'ESPERTO
Una volta rientrati dalle vacanze in barca, non dimenticate di prendervi cura delle vele che avete utilizzato in crociera. Abbiamo chiesto ad Aldo Zadro, titolare dell'omonima veleria di Torviscosa (Udine), quali accorgimenti mettere in pratica per far sì che l'invernaggio delle vele avvenga in maniera corretta. "Non mi stancherò mai di ripetere ai miei clienti" - esordisce Zadro - "quanto sia importante, una volta conclusa la crociera, rimuovere la vela di prua dal rollafiocco e la randa dalla lazy-bag. Potrete voi stessi effettuare i controlli preliminari sui punti critici (ad esempio la porzione di genoa che va a contatto con le crocette o con le draglie) alla ricerca di strappi e tagli, ma la scelta migliore è quella di affidarsi a una veleria che compia sul gioco di vele una revisione totale". La revisione proposta dalla Zadro Sails, ad esempio, prevede un controllo di massima su stecche, corsoi, cuciture e tessuto. Il costo è fisso e varia a seconda delle dimensioni della barca (per un 10 metri, la tariffa è di 95 euro a vela). "Se il sopralluogo rivela la necessità di riparazioni più importanti, sta a noi avvisare il cliente dei lavori che ci sono da fare, con tanto di preventivo". Se non avete un posto in cui tenere le vele in attesa di armarle per l'estate successiva, sono molte le velerie che offrono un servizio di immagazzinamento invernale del gioco a prezzi contenuti. Un altro importante passo per mantenere in salute le vostre vele consiste nel loro lavaggio: "Almeno ogni due stagioni" - prosegue Zadro - "le vele vanno fatte lavare da chi sa farlo. Non improvvisatevi lavatori, né tantomeno affidatevi a lavanderie industriali, che con i loro prodotti danneggiano irrimediabilmente i tessuti: noi abbiamo impiegato 15 anni a capire come effettuare correttamente il lavaggio. E attenzione ai 'bidoni': esiste un'azienda tedesca, di cui non faccio il nome, che propone ai suoi clienti il rifacimento della resinatura dei tessuti in dacron. Un'operazione impossibile da realizzare, perché finissaggio e resinatura sul tessuto vanno eseguiti in pressione e a caldo"


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